Ester Carla De Miro d’Ajeta, laureata in Filosofia con una tesi sull’estetica di Kierkegaard, è stata, nel 1968, la prima donna a intraprendere l’insegnamento di materie cinematografiche in un’università italiana. Ha tenuto corsi di Storia e critica del film; Tecnica e didattica del linguaggio cinematografico; Teoria e tecnica del linguaggio cinematografico. È stata Professore associato di Fìlmologia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Genova e di Cinema, arte e spettacolo a Savona. Come consulente per il cinema dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Genova, ha organizzato, a partire dal 1975, rassegne di film e numerosi incontri con registi italiani e stranieri. Nel 1977 ha ideato il festival “Il gergo inquieto”, dedicato al cinema sperimentale, di cui ha guidato la direzione artistica fino al 1985. Dal 1978, collabora con il Laboratorio Immagine Donna di Firenze per il Festival del Cinema delle Donne. Oltre al cinema sperimentale, si è occupata di studiare i lavori di autrici e registe, e ha pubblicato saggi su Germaine Dulac, Maya Deren, Margarethe von Trotta, Marie Epstein e Marguerite Duras, di cui ha curato la prima retrospettiva cinematografica completa. Tra le sue principali pubblicazioni in volume: The Lubitsch Touch: il periodo europeo (1990); The Lubitsch Touch: il periodo americano (1991); Daniel Schmid, il fantasma della seduzione (1993); Villi Hermann, cinema senza confini (1993); Il Postmoderno nel cinema: Pabst, Antonioni, Wenders (1994), Margarethe von Trotta: l’identità divisa (1999, con la videocassetta Il respiro dello sguardo).
Intervista a Ester Carla De Miro d’Ajeta
*Ringrazio sentitamente Pia Brancadori della Circola nel Cinema Alice Guy e il Centro di Documentazione e Studi delle Donne di Cagliari per la preziosa collaborazione.